Secondo la tradizione popolare locale, l’aspide (in dialetto sangiovannese Asprosurd ) sarebbe il maschio della vipera, in alcune storie l’ultimo figlio maschio, il più velenoso e temuto da tutti, persino dalla madre che rischierebbe la morte in seguito ad un suo ipotetico morso, più corto ma molto più tozzo della femmina. Caratteristico e particolarmente agghiacciante, il cosiddetto “fischio dell’aspide”, così forte da essere udito a metri di distanza. Il fischio avrebbe la funzione di difesa del territorio da intrusi sgraditi al serpente. Attraverso di esso l’aspide avverte il nemico di allontanarsi dalla zona, in caso contrario sarà attaccato. Altra caratteristica che si evince anche dal nome locale sangiovannese, aspro-surd, sarebbe l’assenza completa di udito (surd sta per sordo). Per questo motivo l’aspide non scappa mai e affronta sempre chi passa dalle sue zone.
In realtà, l’aspide è l’altro nome con cui viene chiamata la vipera comune (Vipera Aspis). Esiste quindi l’aspide maschio e l’aspide femmina (con le femmine che raggiungono mediamente dimensioni maggiori dei maschi, 5-10 cm in più). Il fischio è un’arma usata non solo dalle vipere ma da molti serpenti quando si sentono minacciati. Più che di un fischio si dovrebbe parlare di soffio. Il serpente immagazzina aria e gonfia al massimo i polmoni, per poi espirare rumorosamente sollevando da terra il capo e la prima parte del corpo. Si tratta sicuramente di una strategia difensiva che non è indicativa di un attacco imminente del rettile, anzi ha lo scopo opposto: evitare di mordere. La vipera ricorre al suo veleno quasi esclusivamente per cibarsi, per questo cerca di ridurre al minimo il suo utilizzo per altri motivi. Quando caccia, non soffia mai, anzi da ottimo predatore passivo cerca di far avvicinare il più possibile la sua preda, rimanendo immobile e appiccicata al terreno. Il veleno per una vipera è estremamente prezioso: da esso dipende in gran parte la sua sopravvivenza, per questo evita di sprecarlo attaccando l’uomo.
L’aspide, come gli altri rettili, ha un udito poco sviluppato ma è estremamente sensibile alle vibrazioni del terreno. Uno dei segreti se si vuole evitare di incontrarlo è quello di farsi sentire battendo costantemente con un bastone l’erba, le rocce, le pietre, la terra. Le vibrazioni allarmeranno il rettile che si trova nelle vicinanze, il quale cercherà una via per la fuga o una tana in cui nascondersi.
Fonte: lindifferenziato.com
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