Il Rifugio Scotti è situato nella Valle di Sasso Bisolo a 1500 m., lungo la strada che sale a Predarossa (m. 1955). Il Rifugio è un ideale punto d’appoggio per tutto l’anno per la Valle di Predarossa e per l’Alpe di Scermendone: d’estate per gli amanti dei funghi e delle passeggiate nella natura lontani dal caotico ambiente cittadino, d’inverno per gli appassionati di escursioni con sci e ciaspole.
Gruppo Montuoso: Masino – Bregaglia (Italia)
Valle: Val Masino
DETTAGLI ITINERARIO
T – Itinerario Turistico
Località di partenza: Dalla Frana di Valbiore
Quota di partenza: 1210 m | Dislivello: 250 m | Tempo di percorrenza: 45 minuti
Periodo di Apertura: Dal 1 Luglio al 30 Settembre
Posti letto: 33 posti
Gestione: Renata Oltolini
Tel. +39 0342 640087
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Lasciamo la statale 38 all’altezza del paese di Ardenno ed imbocchiamo verso nord la provinciale 9 della Val Masino con la quale procediamo fino a Cataeggio. Superata la chiesa e il municipio, prendiamo una deviazione sulla destra all’inizio della quale vengono segnalati i rifugi Scotti e Ponti.
Passiamo accanto al Centro Polifunzionale della Montagna, e procediamo fino alla frana di Valbiore (m. 1210).
Qui la strada è interrotta da due frane verificatesi negli scorsi decenni.
Sulla destra è in costruzione un percorso alternativo che attualmente (settembre 2009) non è ancora stato completato.
Si tratta di una sterrata che sale in cattive condizioni fino ad una galleria. Questa ha un buon fondo in cemento ma è priva di illuminazione. Prosegue poi con un altro tratto su sterrato, inizialmente in buone condizioni, che poi, superato un ponte, diventa abbastanza sconnesso e sale fino ad immettersi sulla strada asfaltata a monte della frana. La prosecuzione fino a Preda Rossa non presenta altri problemi. E quindi un percorso più adatto ad un fuoristrada che ad un auto normale.
Per coloro che volessero lasciare la macchina a Valbiore ecco la descrizione del sentiero alternativo per aggirare la frana.
Lasciata l’auto a valle della frana, ci incamminiamo e, superato il ponte, prendiamo il sentiero sulla sinistra segnalato con le frecce bianche del trofeo Kima.
Percorso un primo tratto, dobbiamo camminare sopra dei massi, anch’essi franati. Più avanti ritroviamo il sentiero e saliamo tra radi alberi.
Un rigagnolo allaga il percorso poi, superati altri massi e trovato nuovamente il sentiero, continuiamo in salita fino a un bivio.
Andiamo a destra e procediamo, a fianco della grande frana, su un ampio percorso che più avanti ridiventa sentiero.
Poi in piano arriviamo al torrente e lo superiamo passando su alcuni massi e su un grosso tubo di ferro nel quale scorrono le sue acque.
Sull’altro lato riprendiamo in lieve salita. L’acqua di un ruscelletto allaga il sentiero.
Troviamo una parte dell’asfalto della vecchia strada che si infila sotto la frana e deviamo a destra nei pressi di una costruzione dell’acquedotto riprendendo il sentiero.
Al successivo bivio andiamo a destra passando su dei massi. Procediamo tra gli alberi, in lieve salita, tenendoci alla sinistra del torrente.
Passiamo accanto ad un tornante della vecchia strada ma continuiamo con il sentiero.
Dopo un tratto un poco più ripido, superiamo un rivolo d’acqua e poi, quasi in piano, passiamo sotto i fili della corrente.
Un altro ruscelletto che scende dalla montagna a sinistra allaga il percorso.
Continuiamo in lieve salita, a fianco del torrente, fino a raggiungere un ponte e la nuova strada sterrata in costruzione.
Andiamo a sinistra e, dopo due tornanti, ritroviamo la strada asfaltata.
Ora non ci resta che seguirla. Superiamo un ponte e una baita. Un cartello informa che siamo nella valle di Sasso Bisolo.
Troviamo un’altra baita e arriviamo al rifugio.
Fonte: diska.it
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