La traversata delle Alpi Apuane è un itinerario classico di 6 Tappe riservato ad escursionisti esperti descritto dall’alpinista Angelo Nerli nella guida realizzata con il Parco delle Alpi Apuane. La traversata proposta offre forti emozioni sia da un punto di vista naturalistico che storico, una natura intrinseca, ed ancora selvaggia ma necessariamente legata, in passato ed oggi, alle attività dell’uomo. I pernottamenti organizzati nei rifugi offrono la possibilità di scoprire la calda e familiare ospitalità dei rifugisti che, con pochi, semplici piatti, sapranno guidarvi alla scoperta di sapori, usi e tradizioni che nell’arco di pochi chilometri cambiano incredibilmente.
Gruppo Montuoso:
Alpi Apuane (Italia)
Durata: 6 giorni e 5 notti
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[toggle title=”PRIMA TAPPA”]
Castelpoggio (550 mt) | Valico di Gabellaccia (892 mt) | Acqua Sparta | Rifugio CAI Carrara (1318 mt)
Situato in posizione panoramica a 550 m. sul livello del mare, Castelpoggio fu un “castrum” bizantino a difesa della città di Luni. Via di transito e di accoglienza per i pellegrini che viaggiavano verso la Lunigiana ed i valichi Appenninici, disponeva di uno hospitale e per la sua importanza nel duecento fu anche comune. L ’antico borgo merita una visita prima di imboccare il segnavia CAI 185 che parte dalla piazza Primo Ricci e, attraverso boschi di castagno, di leccio e di carpino raggiunge il Valico della Gabellaccia, a 892 mt., antico punto di confine tra Granducato di Toscana e Stati Estensi. Il percorso ora diventa panoramico e lo scenario è tra i più suggestivi. I bianchi bacini marmiferi di Carrara, si stagliano tra l’azzurro del cielo e il verde dei boschi, divenendo una componente stessa del paesaggio apuano. Il sentiero raggiunge la località Acqua Sparta, a Campocecina, dove in un ampio parcheggio termina anche la strada carrozzabile. Uno stradello chiuso agli automezzi porta in pochi minuti al Rifugio CAI Carrara (1318 mt) dove lo sguardo spazia dalla Corsica alle Alpi Marittime regalandoci tramonti indimenticabili sul Golfo dei poeti.
NOTE:
Cena, pernottamento, prima colazione e pranzo al sacco presso il rifugio CAI Carrara
DIFFICOLTÀ ITINERARIO
[mks_highlight color=”#ffff66″]E – Itinerario Escursionistico[/mks_highlight]
ALTRE INFORMAZIONI:
Località di partenza: Castelpoggio
Quota massima: 1318 mt
Dislivello di salita: 800 mt
Tempo di salita: 4 h
Segnavia: CAI 185
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[toggle title=”SECONDA TAPPA”]
Rifugio CAI Carrara (1318 mt) | Monte Sagro | Foce di Giovo | Rifugio Orto di Donna (1445 mt)
Percorso lungo e in diversi punti impegnativo, si snoda tra i 1250 e i 1500 metri di quota toccando numerose foci. Dalla prima, Pianza, si gode una spettacolare veduta sui sottostanti bacini marmiferi, si tocca poi il Monte Sagro per valicarne la cresta alla Foce del Fanaletto, e ancora, in successione, Foce Pollaro, Foce di Vinca, Foce di Navola, Foce Rasori, fino alla Capanna Garnerone, bivacco costruito in vicinanza della ricca fonte della Vacchereccia, nomi che hanno fatto la storia dell’alpinismo in Apuane, punti di attacco alle salite più belle come il Torrione Figari, Punta Questa, il Pisanino, il Pizzo d’Uccello. Da qui si può proseguire fino a Foce di Giovo ed entrare nella Vallata di Orto di Donna seguendo il sentiero CAI 179 che raggiunge il Rifugio posto sotto la verticale del Grodilice. ( Via più diretta ma più disagevole per raggiungere il rifugio è rappresentata dal segnavia CAI 186 che da Foce Rasori sale alla Foce del Grondilice (1746 m) e scende direttamente alla Cava 27)
NOTE:
Cena, pernottamento, prima colazione e pranzo al sacco presso il rifugio Orto di Donna
DIFFICOLTÀ ITINERARIO
[mks_highlight color=”#ffff66″]EE – Itinerario Escursionistico per esperti[/mks_highlight]
ALTRE INFORMAZIONI:
Località di partenza: Rifugio CAI Carrara
Quota massima: 1500 mt
Dislivello di salita: 700 m in salita – 686 in discesa
Tempo di salita: 6 h
Segnavia: CAI 176
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[toggle title=”TERZA TAPPA”]
Rifugio Orto di Donna (1445 mt) | Foce di Cardeto | Passo della Focolaccia o grande Cava | Cresta della Tambura (1900 mt) | Rifugio CAI Nello Conti (1442 mt)
La tappa odierna si sviluppa tutta ad alta quota, sfiorando i 1900 m. sulla cresta della Tambura. Il segnavia CAI 179 attraversa obliquamente il ripido versante settentrionale del Monte Contrario per raggiungere Foce di Cardeto, punto di accesso alla Via Normale per il Pisanino, la vetta più alta della catena apuana. Il sentiero prosegue fino a raggiungere la strada marmifera che sale al Passo della Focolaccia, o meglio al grande cava che lo ha cancellato. Se nei giorni precedenti le cave hanno fatto da fondale al nostro camminare, qui è inevitabile addentrarsi nel sito estrattivo ed avere anche qualche difficoltà ad individuare il proseguo del percorso, visto il continuo allargarsi del fronte di cava. Il segnavia CAI 148 percorre la Cresta della Tambura fino a passo Tambura, punto di valico della settecentesca Via Vandelli che collegava Modena con Massa. Il tratto della strada selciata compresa la Valle di Arnetola (Vagli) e Resceto (MS) è stato recuperato dal Parco delle Alpi Apuane e rappresenta uno splendido itinerario di collegamento tra vallate (segnavia CAI 35). Si scende in direzione mare per circa 1 km. Per raggiungere la Finestra Vandelli detta anche dei Campaniletti oltre la quale si trova il rifugio Conti.
NOTE:
Partenza ideale: ore 8.00 dal rifugio Orto di Donna
Cena, pernottamento,prima colazione e pranzo al sacco presso il rifugio CAI Nello Conti
DIFFICOLTÀ ITINERARIO
[mks_highlight color=”#ffff66″]EE – Itinerario Escursionistico per esperti[/mks_highlight]
ALTRE INFORMAZIONI:
Località di partenza: Rifugio Orto di Donna
Quota massima: 1900 mt
Dislivello di salita: 500 mt in salita – 550 mt in discesa
Tempo di salita: 4/5 h
Segnavia: CAI 179 – CAI 148 – CAI 35
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[toggle title=”QUARTA TAPPA”]
Rifugio CAI Nello Conti (1442 mt) | Passo Tambura | Valle di Arnetola | Arni | Rifugio CAI Adelmo Puliti (1013 mt)
Riguadagnato il Passo Tambura si scende per la Via Vandelli in Valle di Arnetola, paradiso degli speleologi che in Ripanaia trovano il maggior concentrato al mondo di abissi verticali. Il segnavia CAI 31 segue una erta mulattiera (TOD) costruita dai tedeschi nella seconda guerra mondiale che, tornante dopo tornante, conduce fino ai grandi prati del Passo Sella, da qui la mulattiera diventa una marmifera che scende fino alle prime case del paese di Arni da dove il segnavia 33 conduce in poco più di dieci minuti al Rifugio CAI Adelmo Puliti.
NOTE:
Cena, pernottamento,prima colazione e pranzo al sacco presso il rifugio CAI Adelmo Puliti
DIFFICOLTÀ ITINERARIO
[mks_highlight color=”#ffff66″]E – Itinerario Escursionistico[/mks_highlight]
ALTRE INFORMAZIONI:
Località di partenza: Rifugio CAI Nello Conti
Quota massima: 1442 mt
Dislivello di salita: 700 m in salita – 1100 m in discesa
Tempo di salita: 4 h
Segnavia: CAI 31 – CAI 33
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[toggle title=”QUINTA TAPPA”]
Rifugio CAI Adelmo Puliti (1013 mt) | Colle del Cipollaio | Passo del Fordazzani | Passo Croce | Foce di Mosceta | Rifugio CAI Del Freo (1170 mt)
Due i possibili itinerari ( il terzo è decisamente alpinistico) di questa giornata, entrambi molto interessanti, il primo, più vicino al crinale, segue il segnavia CAI 31 fino al Colle del Cipollaio, il CAI 141 per il Passo del Fordazzani e fino al Passo Croce, per immettersi poi sul CAI 129 che raggiunge la Foce di Mosceta e il Rifugio CAI del Freo. L’altro itinerario raggiunge ugualmente il Rifugio Del Freo partendo da Tre Fiumi. Il segnavia CAI 128 taglia a metà costa le pendici del monte Freddone e tocca l’ alpeggio del Puntato, luogo che da solo merita una escursione in Apuane.
NOTE:
Cena, pernottamento,prima colazione e pranzo al sacco presso il rifugio CAI Del Freo
DIFFICOLTÀ ITINERARIO
[mks_highlight color=”#ffff66″]E – Itinerario Escursionistico[/mks_highlight]
ALTRE INFORMAZIONI:
Località di partenza: Rifugio Adelmo Puliti
Quota massima: 1170 mt
Dislivello di salita: 400 m in salita – 300 m in discesa
Tempo di salita: 5 h
Segnavia: CAI 31 – CAI 131 o CAI 128
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[toggle title=”SESTA TAPPA”]
Rifugio CAI Del Freio (1170 mt) | Callare di Pania | Pania della Croce (1858 mt) | Focena del Puntone | Rifugio CAI E.Rossi (1609 mt) | Piglionico (1200 mt)
La Pania della Croce si merita appieno il titolo di Regina delle Apuane, e l’itinerario di oggi porta proprio sulla sua cima. Il sentiero CAI 126 sale da Mosceta al Callare della Pania, (da qui con una breve deviazione si raggiunge la croce sulla vetta), e scende alla Focetta del Puntone, per ricongiungersi al CAI n. 7 che toccando il Rifugio CAI E. Rossi, posto proprio sotto il Naso dell’Omo Morto, scende prima per prati poi in faggeta fino al Piglionico, dove termina la strada carrozzabile di accesso dal versante Garfagnana. E’ proprio da questa parte della valle che si coglie appieno il significato del nome Omo Morto dato a questo gruppo montuoso. Nei prati che un tempo si trovavano tra la Pania Secca e la Pania della Croce un giovane pastore ed una pastorella si scambiavano promesse d’amore, ma un triste giorno, il pastore decise di partire per fare fortuna al di là del mare, si imbarcò e la pastorella non lo vide mai più. La giovane passava giornate intere a guardare il mare e sarebbe sicuramente morta di tristezza se un altro giovane pastore, invaghitosi di lei, non avesse deciso di sacrificare la sua stessa vita per salvarla. Gli dei, interpellati, dissero che l’unico modo di salvare la ragazza era quello di impedirle la vista del mare, il pastorello non ci penso su, si distese sui prati e si fece pietrificare nella montagna che sembra un gigante addormentato.
NOTE:
Dal Piglionico il sentiero Garfagnana Trekking raggiunge il Paese di Sassi, servito da mezzi pubblici per il rientro alla stazione ferroviaria di Gallicans.
DIFFICOLTÀ ITINERARIO
[mks_highlight color=”#ffff66″]E – Itinerario Escursionistico[/mks_highlight]
ALTRE INFORMAZIONI:
Località di partenza: Rifugio CAI Del Freio
Quota massima: 1858 mt
Dislivello di salita: 680 m in salita – 660 m in discesa
Tempo di salita: 4 h
Segnavia: CAI 126 – CAI 7
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Per maggiori informazioni chiedere ai centri visita del Parco:
Seravezza:
tel. 0584 757325 | E-mail: info@prolocoseravezza.it
Castelnuovo di Garfagnana: tel. 0583 644242 | E-mail: garfagnana@tin.it
Fonte: montagnamadeinitaly.it