Sorge in Val Spassato a 1900 m., presso l’Alpe Arnasca, protetto da un ciclopico monolite. Dal bivacco è possibile raggiungere il rifugio Volta per la Bocchetta di Spassato ed il rifugio Omio attraverso il passo Ligoncio.Gruppo Montuoso:
Masino-Bregaglia (Italia)
Valle: Val Codera
DIFFICOLTÀ
E
Itinerario Escursionistico
Itinerario che si svolge su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce su terreno vario (pascoli, pietraie, detriti), di solito con segnalazioni. Possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppa a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Può avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi ne impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (cavi, scalette, pioli) che però non richiedono l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, ecc). Richiede un certo senso d’orientamento, una certa conoscenza ed e esperienza di ambiente alpino, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati.
ALTRE INFORMAZIONI
Località di partenza: Rifugio Brasca
Quota di partenza: 1304 m | Dislivello: 600 m | Tempo di percorrenza: 2 ore
Periodo di Apertura: Sempre aperto
Posti letto: 9 posti
Gestione: CAI Sezione di Como
Tel. +39 031 264177
COME SI RAGGIUNGE
Dal Rif. Brasca (1304 m.) ci si dirige verso la Valle Arnasca attraversando vasti prati delimitati da abeti. La vista della vallata è spettacolare. Il sentiero si approssima alle due più suggestive, gemellate in un salto verticale di una trentina di metri, per poi ascendere più a sx, si aggirare un grosso masso e ci si infila in un largo canale sulla sua dx idrografica. Qui si attraversa uno dei torrenti per risalire ripidamente l’opposta sponda, su terreno umido e scivoloso. Giunti al ripiano superiore ci si addentra fra macchie di arbusti giungendo in prossimità dell’alpe Spazzàa (1554 m.) che si vede sopra un dosso erboso sullopposta sponda della valle. Si continua a salire con alcuni tratti gradinati, dove inizia il rodoreto, per poi costeggiare una parete rocciosa – la Malogia – prima di immergersi di nuovo nella macchia arbustiva e quindi uscire in una pecceta, dal ricco sottobosco. La traccia lascia le piante d’alto fusto per sfociare al margine del pascolo d’Arnasca. Da qui si taglia in diagonale verso dx, attraversando numerosi ruscelli ed una zona pietrosa in vista dell’Alpe Arnasca (1854 m.), situata su di un terrazzamento naturale, ai piedi delle rocce che sostengono il pianoro superiore su cui è il Bivacco. La traccia prosegue svoltando a sx (prima di toccare le baite dell’alpeggio), rimontando l’erba e qualche roccetta, presto in vista del gigantesco ghiandone del Sass Carlasc, colosso erattico che già si nota dal Rifugio Brasca. Con un ultimo serpeggiare tra i prati e cespugli di rododendri il sentiero rimonta sulla dorsale fino al Bivacco Valli posto sotto il macigno. Il Bivacco è incastonato sotto il masso erratico, chiamato Sass Carlasc, che staziona al sommo dell’ultimo gradino della vallata d’Arnasca, in posizione centrale, sovrastante l’omonimo alpe. Visto da Ovest il macigno sembra pericolosamente proteso a schiacciare il bivacco. La suggestione del luogo è sempre forte: panorama sullalta valle e sulle cime della sua sponda dx idrografica: dal Pizzo di Prata, che da qui si erge come una scaglia, passando per il Grüf fino alla testata della Val Codera. Severa, la costiera Ligoncio – Cime della Porta, spezza ogni sguardo diretto a Sud, riserva sensazioni d’estremo isolamento a quanti vogliano trascorrere la notte ai suoi piedi.
Fonte: waltellina.com | Autore: R. Moiola
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