Il Parco Nazionale d’Abruzzo è stato costituito per salvaguardare gli ambienti naturali, insieme alla flora e alla fauna, il parco è il più antico d’Italia insieme a quello del Gran Paradiso; conosciuto in tutto il mondo anche per le sue caratteristiche formazioni geologiche, ha un’estensione di 49.680 ettari, ed è ubicato nell’Appennino Centrale a cavallo fra il Molise, il Lazio e l’Abruzzo, comprende anche parte della Val di Comino, dell’Alto Sangro, della Marsica Fucense e delle Mainarde. Questa guida vuole essere un ausilio prezioso per il turista, per l’escursionista e per gli studiosi di ambienti naturali, poiché in questo luogo nessun aspetto è trascurabile.
Per raggiungere il Parco in auto si possono seguire tre direttrici: Roma: si percorre l’autostrada Roma-Pescara A24-A25; da Napoli: seguendo l’autostrada del Sole, si può uscire o a Caianello o a Cassino; da Pescara o da L’Aquila: si consiglia l’uscita a Pescina. Ci si può arrivare anche in treno o in Autobus che partono da varie Stazioni.
Il parco è un’area protetta per tutti gli animali che qui trovano rifugio, animali che vivevano un tempo su tutto l’Appennino e che sono ormai pochi esemplari, come l’Orso Bruno Marsicano, il Lupo appenninico, il Camoscio d’Abruzzo, la Lontra, il Cervo, il Capriolo, la Volpe, il Tasso, il vivace Scoiattolo meridionale, lungo i torrenti in alta montagna è facile incontrare la Lontra, il Gatto selvatico e la Martora e molti altri esemplari ancora.
Per quanto riguarda gli uccelli, il primo posto spetta all’Aquila Reale, il rapace per eccellenza, che nidifica sulle pareti rocciose inaccessibili all’uomo, in una natura ancora selvaggia e aspra come possono essere i costoni rocciosi; è presente anche la Poiana, il Falco Pellegrino, il Gheppio, il Gufo reale, l’Allocco e la Civetta; poi ci sono nei boschi: il Picchio di Lilford, il Picchio verde, la Ghiandaia, il Colombaccio, il Picchio muraiolo, il Fringuello alpino, solo per citarne alcuni. Le acque dei fiumi e dei laghi ospitano svariati uccelli come: l’Airone cenerino, la Ballerina bianca, il Mignattaio, il Germano reale, lo Svasso Maggiore, la Cinciallegra.
Mentre fra i rettili e gli anfibi vi è la presenza della Vipera degli Orsini, del Tritone Crestato, della bella Salamandra pezzata. Naturalmente questi sono i nomi solo di una piccola parte della miriade di specie che popolano, monti, boschi, fiumi e laghi di questo splendido luogo; durante le escursioni è possibile raggiungere il Lago di Barrera, fra le appendici del Monte Boccanera e il Colle Sant’Angelo; sul lago si affacciano tre caratteristici paesi con il Castello e il centro storico, con i loro prodotti tipici contornati da una bella pineta di Pino Nero unica in tutto l’Appennino; poi c’è il Lago Vivo, uno splendido lago di origine mista glaciale e carsica.
Fonte: http://ideeviaggi.zingarate.com | Autore: Alessandro Spasiano
E’ interessante sapere che:
Il periodo migliore per visitare il Parco è la primavera: i prati si colorano delle fioriture di viole, crochi, soldanelle, genziane, gigli, primule e ranuncoli; gli animali (tra cui cervi, caprioli, camosci, orsi, volpi, lepri, lontre) riprendono l’attività dopo l’inverno; gli uccelli migratori tornano ad animare il cielo. Anche i colori dell’autunno tuttavia rendono ancor più suggestivo il paesaggio.
L’estate invece è il periodo migliore per gli amanti del trekking e del campeggio.
Nel corso dell’anno vengono organizzate sia dal Parco che dai vari paesi escursioni guidate a tema, mostre e varie manifestazioni, eventi e feste legate alle tradizioni, al folclore, alla gastronomia e al ricco patrimonio locale di fauna e flora.
Esistono sentieri-natura, brevi o lunghi, facili o più impegnativi, adatti a grandi e bambini, che partono da pittoreschi paesi e si snodano in un paesaggio spettacolare, come la pista dell’orso, il percorso sulle tracce degli animali misteriosi, quello dedicato al mondo degli insetti e il sentiero nel regno del camoscio.
Il Parco è un’area protetta e quindi è necessario comportarsi nel modo più ecologico possibile: è vietato raccogliere fiori, spezzare rami, incidere tronchi. Negli uffici di zona è disponibile una carta turistica con l’indicazione di circa 150 itinerari ecoturistici, per un totale di 250 chilometri.
Alcuni link che potrebbero esserti utili:
http://www.parcoabruzzo.it/index.php