Il 24 gennaio 2016 si svolgerà nuovamente il noto Schellerlaufen di Nassereith vicino al passo Fernpass nel Tirolo austriaco. Si tratta di una sfilata di carnevale insolita, un’usanza antica che coinvolge tutto il paese e che si svolge solo ogni tre anni.
Il carnevale di Nassereith è una delle usanze più sofisticate e più colorate di tutto il Tirolo. Essa è conosciuta soprattutto per la “sfilata dei belli” (Schöne-Zug) con i suoi favolosi costumi, una sinfonia di colori realizzati con impegnativa arte manifatturiera. Gli insoliti vestiti del carnevale di Nassereith sono anche espressione della storia del luogo. Situata sull’antico percorso romano della Via Claudia Augusta, qui passarono molti artisti e commercianti con prodotti fini e costosi. Nell’antico castello di Fernstein che si trova a poca distanza da Nassereith, ebbero luogo molti balli in costumi e feste sfarzose. Di queste attività si trovano tracce nei costumi odierni di chi sfila nel carnevale di Nassereith. Le enormi maschere facciali vengono tutte costruite a mano dalla famiglia Kranewitter, una nota famiglia locale di artisti. La sfilata del carnevale ha una grande importanza nella vita sociale del paese. Tutti si uniscono per lo scopo comune di fare una sfilata eccezionale, indipendentemente del colore politico, delle differenze di età, dalle differenze sociali e professionali. Il carnevale le cancella tutte. Ogni mano serve e ognuno fa del suo meglio per far sì che lo Schellerlaufen si svolga al meglio. Solo gli uomini possono mascherarsi, mentre le donne creano a mano preziosi costumi e accessori.
Il “gruppo degli orsi“, il cuore della sfilata del carnevale di Nassereith
Fra le figure centrali del Schellerlaufen ci sono l’orso e il suo domatore. Quest’ultimo rappresenta l’inverno che tiene ancora forte nelle grinfie la primavera, rappresentata dall’orso. L’enorme maschera del domatore di orsi è la più preziosa della sfilata. I suoi tratti ricordano i gruppi slavi con gli orsi, che passavano da paese a paese per far divertire la gente. Il domatore porta in testa una parrucca con cappelli neri striati di grigio e un piccolo cappellino rosso mentre il costume dell’orso è realizzato interamente con pelli di pecora. I due vengono accompagnati da un fischiatore, che con un piffero suona sempre la stessa piccola melodia e dal “raccoglitore”, una figura che raccoglie monete sfilando con un piccolo sacco simile a quelli usati in chiesa. La lotta simbolica tra l’orso e il suo domatore è il centro della sfilata carnevalesca.
La sfilata dei belli: “Schöne-Zug“
Tra le maschere della sfilata spiccano anche “i belli”, ovvero “schöne”, che a buon diritto portano questo nome. Si tratta del gruppo più numeroso e colorato della sfilata. Ne fanno parte tre caratteri carnevaleschi: Scheller, Roller e Kehrer. Lo Scheller deve il suo nome alla Schelle che è un enorme campanaccio che può pesare fino a 30 kg e che ha dato anche il nome alla sfilata. Vestita di molti colori, la figura porta un’immensa maschera di legno con enormi baffi e un cerchio a forma di corona in testa. La sua controfigura è il Roller, caratterizzato da una cintura con mille piccole campane che suonano mentre si esibisce salterellando davanti allo Scheller in preciso rituale. Il suo viso è coperto dalla maschera di un uomo giovane con baffetti sottili. Il Kehrer, ovvero “colui che spazza” ha in mano una enorme scopa naturale riccamente ornata che precede le figure del Roller e dello Scheller. A differenza dalle altre, la sua maschera porta una barba sul mento. Queste tre figure vengono inoltre accompagnate dal Ruaßler, vestito con una camicia ed un pantalone allegro pieno di colori. Il suo nome significa fuliggine e lui deve il suo nome al fatto che ogni visitatore non attento riceve da lui un marchio di fuliggine in viso. Se gli riesce, lui esprime la sua gioia tenendo in orizzontale una scopa e facendo un enorme salto con tutti e due i piedi. La figura più incisiva del gruppo dei Scheller è il cosiddetto Sackner. La figura, più alta delle altre, porta la maschera di legno di una brutta vecchia e una gonnellina di ben 20 metri di stoffa che si chiama Wifling. Il suo compito è di creare spazio per le altre maschere e per farlo la figura danza in cerchio facendo così svolazzare l’enorme gonna. Il nome Sackner deriva da sacco, una sacca di pelle riccamente ornata e piena di turaccioli che batte contro gli spettatori per farli indietreggiare. Mentre le altre maschere sfilano in silenzio, lo Sackner si esprime con alte grida di gioia, il caratteristico grido del Sackner.
Fonte: presse.tirol.at | Foto: ©Tirol Werbung/Bernhard Aichner
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