L’escursione ai Laghi di Torena è un’esperienza affascinante che combina la bellezza naturale e la storia antica in un percorso immerso nel cuore delle Alpi. Situati nella regione del Trentino, i laghi di Torena sono due laghi alpini incastonati in una vallata isolata, circondati da montagne maestose e una vegetazione rigogliosa.
COSA VEDERE AI LAGHI DI TORENA
L’area è infatti nota per i segni della preistoria che si trovano nei dintorni. Stupendi graffiti rupestri, incisioni su pietra e resti archeologici offrono uno spunto per riflettere sulle antiche popolazioni che abitavano queste terre migliaia di anni fa. Questi segni, risalenti a epoche preistoriche, raccontano la vita e le tradizioni degli uomini primitivi, che si trovavano in questi luoghi per cacciare, raccogliere e celebrare eventi religiosi.
L’escursione ai Laghi di Torena permette di immergersi in un contesto naturale incontaminato, dove la storia e la natura si intrecciano, offrendo un’esperienza unica che soddisfa sia gli amanti della natura che gli appassionati di archeologia. Il cammino, adatto a escursionisti di livello medio, permette di esplorare il territorio, fermandosi in punti panoramici per osservare il paesaggio e contemplare i segni di una storia antica che ancora oggi rivive nel silenzio delle montagne.
DETTAGLI ITINERARIO
E – Itinerario Escursionistico
Località di partenza: Palazzina Falk della diga di Frera, in Val Belviso 1380 m circa.
Quota massima: 2131 mt
Dislivello di salita: 750 m fino al Lago Lavazza; 1050 m il giro dei laghi. Cento metri in più con la variante B che passa per la vetta sovrastante il Lago Lavazza.
Tempo di salita: 5-6 ore per l’intero giro
Segnaletica: buona
Periodo consigliato: da Luglio a Ottobre
Particolarità: naturalistiche-paesaggistiche-storiche
ITINERARIO
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Pochi metri prima della Palazzina della Falk prendere sulla destra una bella stradicciola che sale alle spalle dell’edificio (segnaletica n° 7). Dopo alcuni tornanti e un lungo tratto obliquo, la strada lambisce un poggio da cui si scorge la sottostante diga di Frera ed il Lago Belviso.

Poco dopo si deve prestare attenzione per imboccare sulla destra un sentierino che, abbandonata la larga stradina, s’inerpica nel bosco (segnaletica). Con molti tornanti si guadagna rapidamente quota fino a sbucare nella verdeggiante radura dove sorge la Malga Fraitina 1698 m, balcone panoramico sulla Val Belviso.
Qui il tracciato sale ripido e diretto fino al soprastante limite del bosco, poi volge a destra (Nord) e prosegue fino a lambire le Cascine di Caccia 1916 m. Con vedute sempre più aperte, fra magnifiche radure e rado bosco di grandi larici ed abeti, il sentiero piega ora a sinistra e con un lunghissimo traverso si riporta quasi sulla verticale di Malga Fraitina. In questo punto bellissima è la vista dell’imponente Monte Torena, ai cui piedi sembrano sgorgare le cascate che invece si originano dal terrazzo glaciale sottostante, dove sorge la Malga Torena.
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Nel rado bosco si raggiungere la stupenda vallecola dove scorre il torrente che genera le cascate appena descritte e la si percorre fino ad un roccione che sembra sbarrare il proseguimento. Il sentiero taglia a destra sotto le rocce e quindi sbuca nella magnifica conca nascosta dove si trovano la Malga Torena ed il limpidissimo Lago Nero.



Raggiunta la malga si imbocca una traccia che inizia alla sua sinistra e con percorso intricato traversa una zona di grossi blocchi abitata da numerose marmotte. In circa venti minuti di ginnastica su e giù fra i macigni si giunge infine al Lago Verde di Torena in cui si specchia il versante settentrionale del Monte Torena.

Tornati sui nostri passi imbocchiamo, poco sotto la malga, il sentiero che percorre la sponda sinistra del Lago Nero (segnavia n° 2) allontanandosi verso Nord. Con un lungo percorso a mezza costa passiamo a monte di una torbiera che separa il Lago Nero da un bacino molto più piccolo posto a 2049 m. Il tratto pianeggiante termina in corrispondenza di due tornanti che ci fanno perdere un po’ di quota, per poi riprendere fino alla base di uno sperone roccioso dove alcuni cartelli indicano le varie direzioni.
Seguendo l’itinerario principale, largo e comodo si continuerebbe fino alla Malga Lavazza e a Carona; viceversa salendo a sinistra si percorre un ripidissimo pendio dove esistono poche tracce di passaggio. Tuttavia senza difficoltà si arriva al termine della salita dove si apre la minuscola conca nascosta che ospita lo stupendo Lago Lavazza 2131 m (ore 0,40 dal Lago Nero). Da qui si torna all’auto lungo il percorso appena compiuto.
Fonte: permontagne.ch