Tappa dal notevole sviluppo, con la faticosa risalita della Val Sassersa, interrotta dal piacevole incontro dei 3 Laghetti di Sassersa, sino al Passo Ventina. Straordinariamente varia, attraversa ambienti molto diversi, dall’Alpe Mastabbia offre una bellissima vista sul gruppo del Bernina. Numerosi gli spunti etnografici, vecchie cave di talco e di pietra ollare.
Dal rifugio Bosio portiamoci al ponte sul Torreggio e proseguiamo per la vicina alpe Airale (m. 2097). Qui il sentiero (triangoli gialli) comincia a salire gradualmente sul fianco montuoso, in direzione est-nord-est, entra nel bosco per poi assumere un andamento pianeggiante ed uscirne ai 2077 metri dell’alpe Mastabia. Proseguiamo sul fianco occidentale della Valmalenco, alternando tratti nel bosco ad altri in cui si attraversano corpi franosi e pascoli. Superate alcune cave di talco abbandonate, scendiamo di oltre duecento metri, raggiungendo il filo di un largo dosso, che ci introduce all’alpe Giumellino (m. 1756). Dall’alpe Giumellino proseguiamo verso nord, tagliamo un dosso, pieghiamo leggermente a sinistra (nord-nord-ovest), attraversiamo un vallone e su pietraie e magri pascoli ci affacciamo al versante meridionale del Vallone di Sassersa, portandoci verso il suo centro, dove intercettiamo il sentiero che sale dall’alpe Pradaccio. Lo seguiamo verso ovest, salendo fino al limite del vallone, dove si apre l’ampia conca che ospita il laghetto di Sassersa inferiore (m. 2368).
Muovendoci fra grandi blocchi passiamo alla sua destra e volgiamo a destra (nord-ovest), riprendendo a salire nella parte alta della Val Sassersa, per raggiungere passo Ventina, portandoci verso il suo lato sinistro. Nella parte terminale notiamo due evidenti canaloni che salgono al crinale: il passo è appunto posto su quello di sinistra, ed è riconoscibile per un sottile ago di roccia sul suo lato destro. I segnavia ci guidano sulla traccia che serpeggia fra roccette e sfasciumi, e siamo ai 2765 metri del passo Ventina. Il primo tratto della discesa in Val Ventina è piuttosto ripido, su una traccia con fondo in terriccio e rapidi slalom ci permette di perdere rapidamente quota. Dopo il primo tratto di discesa ci troviamo di fronte un nevaietto, che i segnavia ci suggeriscono di oltrepassare seguendo il suo lato sinistro.
Raggiunto il limite inferiore del nevaio, un grande segnavia ci indica dove possiamo ritrovare la traccia del sentiero, che prosegue con pendenza meno
severa, scendendo presso il filo di una grande morena. Il tracciato prosegue sulla destra di questo filo, poco distante dal crinale. La discesa concude al grande pianoro della Val Ventina, ingentilito dai radi larici, dove procediamo fra rivoli d’acqua, grandi massi e magri pascoli. Superato su un ponticello un ramo del torrente Ventina, giungiamo in vista del rifugio Ventina (m. 1965, alla nostra destra) e, poco più avanti, del rifugio Gerli-Porro (m. 1960).
NOTE:
1 – E’ possibile dall’Alpe Giumellino proseguire fino all’Alpe Pirlo e poi risalire. In questo caso si allunga la tappa di circa un’ora di cammino. All’alpe Pirlo si possono vedere antichi torni utilizzati per la lavorazione della pietra ollare.
Rifugio Bosio (2086 m.) | Alpe Mastabbia (2077 m.) | Alpe Giumellino (1756 m.) | Laghetti Sassersa (2369 m.) | Passo Ventina (2675 m.) | Alpe Ventina (1960 m.) | Rifugi Gerli Porro e Ventina (1960 m.)
DETTAGLI ITINERARIO
EE – Itinerario Escursionistico per esperti
Località di partenza: Rifugio Carlo Bosio (2086 m.)
Località di arrivo: Rifugio Gerli-Porro (1960 m.)
Quota massima: 2675 m.
Dislivello di salita: 1200 m.
Tempo di salita: 7 h
Segnavia: 305
Periodo consigliato: da giugno a settembre
Particolarità: naturalistiche – paesaggistiche
MAPPA DELLA SECONDA TAPPA:
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Prima tappa: da Torre Santa Maria al rifugio Carlo Bosio
Seconda tappa: dal rifugio Carlo Bosio al rifugio Gerli-Porro
Terza tappa: dal rifugio Gerli-Porro a Chiareggio
Quarta tappa: da Chiareggio al rifugio Palù
Variante Quarta Tappa: dal rifugio Longoni al rifugio Marinelli Bombardieri
Quinta tappa: dal rifugio Palù al rifugio Marinelli Bombardieri
Variante Quinta tappa: dall’Alpe Musella al rifugio Marinelli Bombardieri
Sesta tappa: dal rifugio Marinelli Bombardieri al rifugio Bignami
Settima tappa: dal rifugio Roberto Bignami al rifugio Cristina
Ottava tappa: dal rifugio Cristina a Torre di Santa Maria
LAGHETTI DI SASSERSAALTA VIA DELLA VALMALENCOSENTIERO ITALIA