In questi ultimi anni l’attenzione delle persone verso l’ambiente è molto aumentata. Molti si impegnano nella sua protezione e salvaguardia anche nei periodi di vacanza, e per questo il turismo ha cercato di adeguarsi. È per questo motivo che è nato il turismo ecosostenibile. Secondo la definizione data dall’ Organizzazione Mondiale del Turismo in una conferenza del 1988, il turismo si può definire ecosostenibile se si sviluppa in modo tale da mantenere incontaminata una zona per un tempo illimitato, facendo attenzione a non alterare l’ambiente paesaggistico e culturale, senza ostacolare, nel contempo, lo sviluppo economico in alcun modo. I modi per fare questa tipologia di turismo sono molteplici. In questa guida sarà spiegato come poter fare un ecoturismo nei rifugi di montagna.
Un primo itinerario ecosostenibile tra i rifugi è quello proposto dall’Altopiano del Castelluccio, detto anche il “Tetto dell’Umbria” o “il Piccolo Tibet”. Qui si possono visitare il Pian Grande, il Pian Piccolo e il Pian Perduto. In questa zona sono presenti numerosi itinerari molto interessanti che permettono all’escursionista di soffermarsi a visitare i campi dove viene coltivato uno tra i legumi più rinomati d’Italia: la lenticchia di Castelluccio. Questo legume è caratterizzato da dimensioni molto piccole ed è coltivata esclusivamente in modo biologico. Il miglior periodo dell’anno in cui intraprendere questa escursione è quello che va dalla fine della primavera agli inizi di luglio, quando c’è il massimo rigoglio dei fiori. Sembrerà proprio di camminare su di una tavolozza di colori intensi e quasi irreali.
Per chi ama la montagna e le valli alpine, è possibile fare del buon turismo ecosostenibile in Valle d’Aosta. Grazie infatti alla collaborazione tra la Regione ed il Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università di Torino, nei rifugi sono stati effettuati miglioramenti sia per quanto riguarda i servizi offerti ai turisti, sia per diminuire l’impatto ambientale degli stessi. Uno dei rifugi più famosi e più belli in cui queste azioni sono già state portate a compimento è la Capanna Regina Margherita, sul Monte Rosa (vedi foto). Questo è uno dei più alti osservatori naturali al mondo ed è il più alto rifugio alpino d’Europa.
In generale comunque esistono dei semplici metodi per capire se un rifugio è ecosostenibile. Bisogna ad esempio verificare che garantisca uno sviluppo rispettoso dell’ambiente, soprattutto nell’ecosistema montano. Tenendo poi conto che tutti i sistemi di gestione ambientale sono degli strumenti volontari che richiedono il rispetto di severe norme tecniche, visitare un rifugio che possa vantare una certificazione ambientale in questo ambito è una sicurezza di qualità e di professionalità dei gestori.
Fonte: pianetagreen.liquida.it | Autore: Alessandro //