Il Gigaro chiaro è una pianta che cresce spontaneamente nei nostri boschi e nei luoghi ombreggiati. Il frutto è costituito da una bacca rossa. Secondo la tradizione, i serpenti e in particolare la vipera, sarebbero ghiotti di queste bacche. Da qui deriva il nome “pan delle vipere o pan delle serpi” nelle cui vicinanze si troverebbe sempre qualche vipera. Ma né le vipere, né gli altri serpenti mangiano bacche o altri vegetali. La dieta alimentare è costituita soprattutto da topi, uccelli e lucertole. Essi svolgono un ruolo ecologico importantissimo poiché contribuiscono al mantenimento demografico di specie infestanti come i roditori. Una vipera adulta, può mangiare anche 200 topi l’anno.
Altre storie fantasiose sulla vipera, assolutamente false, diffuse nelle nostre zone sono:
– avvelena l’acqua che beve;
– succhia il latte delle mucche (nessun serpente beve il latte);
– partorisce squarciandosi il ventre su di un sasso;
– raggiunge dimensioni notevoli, anche 2 o 3 metri (in realtà raggiunge al massimo 1 metro);
– rincorre le persone che la disturbano (la sua andatura è piuttosto lenta, non rincorre nemmeno le prede, figuriamoci le persone).
Le numerose leggende nate intorno a questo rettile (che cercano di dipingerlo come un animale diabolico, nemico dell’uomo, aggressivo e dal veleno estremamente letale), sono state tutte sfatate dalla scienza. Gli esperti sono concordi nel considerare la vipera, un serpente timido (un minimo rumore la fa allontanare e fuggire), che non attacca mai l’uomo se non per difesa (se calpestata, catturata o messa alle strette). “Se avvistate una vipera, restate calmi e non fate nulla: ci penserà lei ad allontanarsi”. Non è un animale cattivo, vive semplicemente secondo la sua Natura e come tale va rispettato! Non uccidetelo quindi solo perché velenoso o solo perché serpente! Svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema ed ha già molti nemici per natura (riccio, cinghiale, biacco, rapaci,ecc.). Inoltre la Vipera e altri serpenti rientrano tra le specie protette dalla L.R. 5 Aprile 1988, n. 18 che ne vieta la cattura, la detenzione e l’uccisione.
Fonte: lindifferenziato.com