Il ghiacciaio del Vallese si sta ritirando con un ritmo di scioglimento molto più rapido del previsto
Il ghiacciaio più lungo d’Europa, l’Aletsch in Svizzera, si sta sciogliendo e questo è un fatto ormai da qualche anno. La novità è che gli studiosi avvertono che si sta sciogliendo a un ritmo sempre più rapido.
La previsione degli esperti è che potrebbe scomparire entro la fine del secolo. La contrazione del ghiacciaio è uno dei cambiamenti più significativi dell’intera regione.
Nel Canton Vallese alla cima del Moosfluh sopra il villaggio di Riederalp, la vista panoramica è eccezionale, si vede un’enorme lingua grigia segnata da lunghe crepe che corrono per tutta la lunghezza. Chi l’ha visto negli scorsi anni vede le differenza a occhio nudo. Il ghiacciaio è più stretto e meno profondo, ma la curva che disegna tra le montagne è sempre affascinante.
Il ghiacciaio dell’Aletsch si estenderebbe per 23 chilometri per 1,5 km di larghezza. Oggi però la parte terminale del ghiacciaio si è ridotta di 200 metri. Anche la sua profondità si è ridotta della stessa misura, passando da 900 metri a 700. Quest’anno il centro per la conservazione dell’Aletsch festeggia il suo 40esimo compleanno con una mostra esplicativa sui cambiamenti della grande lingua di ghiaccio.
La tendenza nei prossimi anni non può che peggiorare, se continua a sciogliersi a questo ritmo entro la fine del secolo il suo volume potrebbe corrispondere al 10% del volume attuale, a detta dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).
Il ritiro del ghiacciaio comporta piccole frane nella valle sottostante dove due placche geologiche si incontrano. La funivia Moosfluh, che ha aperto nel dicembre 2015, è stata costruita con un design innovativo che prende in considerazione questi movimenti del terreno. Se il ghiacciaio dell’Aletsch dovesse fondersi e formare una serie di piccoli laghi alpini sarebbero necessarie dighe e opere di contenimento per mettere in sicurezza le comunità che vivono al di sotto. La temperatura media potrebbe salire in Svizzera di 3 gradi così che flora e fauna subirebbero importanti mutazioni.
Fonte: siviaggia.it