Situato a 2.580m presso la Bocchetta Piattè di Vazzeda, sullo spartiacque tra Val Sissone e Val Bona in alta Valmalenco sopra Chiareggio (SO), offre la migliore vista della spettacolare parete nord del Monte Disgrazia e del suo ghiacciaio. Circondato da alte montagne di confine, la sua posizione elevata permette allo sguardo di spaziare a 360 gradi dal Disgrazia al Ventina, dall’inconfondibile Pizzo Scalino alla Sassa d’Entova ed al Monte dell’Oro, dal Monte Forno alla Cima di Valbona, alla Vazzeda, al Sissone, alle Cime di Chiareggio ed al Passo di Mello.
Gruppo Montuoso: Bernina – Disgrazia (Italia)
Valle: Valmalenco
DETTAGLI ITINERARIO
E – Itinerario escursionistico
Località di partenza: Chiareggio
Quota di partenza: 1612 m | Dislivello: 970 m
Tempo di percorrenza: 3 ore
Periodo di Apertura: Luglio/Agosto + Weekend metà Settembre
Posti letto: 14 posti (8 posti per ospiti e 4 per gestori)
Gestione: CAI – Sezione di Sovico (MI)
Tel. +39 0342 556010
Itinerario Sintetico: 1. Chiareggio (m 1612) | 2. Ponte sul Torrente Muretto | 3. Alpeggio di Vazzeda Inferiore (m 1832) | 4. Alpe Vazzeda Superiore (m 2033) | 5. Rifugio Del Grande-Camerini (m 2580)
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il Rifugio Del Grande-Camerini, posto ai piedi della piramide quasi perfetta della Cima di Vazzeda, è un ottimo punto panoramico sulla verticale parete nord del Monte Disgrazia. Può essere raggiunto da Chiareggio, nel comune di Chiesa Valmalenco, da tre comodi sentieri. Si parte dall’ampio posteggio situato lungo il greto del torrente Mallero, ci si dirige a N, imboccando lungo il fondovalle il tracciato sterrato che nel periodo invernale viene utilizzato come pista da sci di fondo. Superato il torrente che scende dalla valle del Muretto s’incontra un primo bivio: proseguendo diritto ci si immette in Val Sissone, da dove partono due delle tracce che conducono al rifugio; prendendo invece a destra si sale utilizzando il terzo percorso. Descriveremo prima quest’ultima opzione.
Il sentiero guadagna subito quota immerso in una verdissima flora con abeti e latifoglie. Attraversato un rigoglioso torrente, si raggiunge l’alpeggio di Vazzeda Inferiore (1832 metri, 1:30 ora), caricato ancora oggi nel periodo estivo. Il tracciato procede sulla sinistra al limitare del bosco e risale utilizzando diversi tornanti, tra “maloss”(ontani) e rododendri. Superato un piccolo dosso roccioso si giunge all’alpe Vazzeda Superiore (2033 metri, 2:00 ore), ormai non più utilizzata e con le baite diroccate. Ci troviamo di fronte a un nuovo bivio: prendendo a destra si accede al passo del Forno che conduce in Svizzera, proseguendo invece verso N si va nella direzione del rifugio.
Il percorso si innalza rapidamente fino a raggiungere il margine degli alberi, per poi piegare verso sinistra, lungo il “falso” altopiano, rigato da innumerevoli ruscelli. Con una diagonale, attraverso pascoli di alta quota e pietraie, si raggiunge il Rifugio Del Grande-Camerini (2550 metri, ore 3:00).
Situato sullo spartiacque tra la Val Sissone e la Valle del Muretto domina dall’alto Chiareggio e l’alta Valmalenco.
Gli altri due sentieri che conducono alla capanna alpina hanno un primo tratto in comune. Dal ponte sul torrente Muretto, si prosegue nel fondovalle attraversando gli alpeggio di Forbicina prima e Laresin dopo. Superato quest’ultimo maggengo ci si para davanti un bivio: entrambi i sentieri conducono alla nostra meta finale, uno in maniera diretta, l’altro con un percorso più lungo, ma meno faticoso. Prendendo a destra la pista inizia subito a salire nel bosco, senza concedere un attimo di tregua. La traccia si fa sempre più esigua, ma comunque ben segnalata. Risale un ripido canale incassato fra le rocce e sbuca improvvisamente all’alpe Sissone (2290 metri, ore 2:30 da Chiareggio). Procedendo su pascoli ormai abbandonati si raggiunge un bastione roccioso che si vince facilmente con l’aiuto di solide catene. E’ l’ultimo ostacolo, siamo in dirittura di arrivo al rifugio Del Grande-Camerini (2550 metri, ore 3:15).
Tornando al bivio di Laresin, se proseguiamo diritti verso la testata della valle, il sentiero sale dolcemente nel bosco di larici, interrotto spesso da ampie vallette senza piante, a causa delle enormi valanghe che precipitano a valle nel periodo invernale. Si è accompagnati lungo tutto l’itinerario dall’imponente parete nord del Disgrazia che domina dall’alto. Con l’aiuto di diversi tornanti tra pietraie e pascoli si guadagna facilmente quota fino a raggiungere, ai piedi delle cime Sissone e Monte Rosso, l’altopiano che conduce alla balza rocciosa ospitante il rifugio.
Ora l’ultimo tratto è in comune con il sentiero descritto in precedenza: con le catene si supera l’ostacolo finale e si conquista senza problemi il rifugio (2550 metri 3:30 ore).
Per il rientro è consigliabile utilizzare una strada differente da quella percorsa in salita, in modo da scoprire ulteriori magnifici scorci della Valmalenco.
Fonte: waltellina.com | Autore: Luciano Bruseghini
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