Il Rifugio Marco e Rosa è la struttura ricettiva più alta della Lombardia, un Rifugio moderno e di recente costruzione assieme ad una attenta gestione ne fanno un gioiello incastonato tra i ghiacci a 3609 metri di quota, meta ambita da tutti gli alpinisti e base di partenza per affrontare il Bernina.
Gruppo Montuoso: Bernina – Disgrazia (Italia)
Valle: Valmalenco
DETTAGLI ITINERARIO
EEA – Itinerario escursionistico per esperti con attrezzatura
Località di partenza: Rifugio Marinelli Bombardieri
Quota di partenza: 2813 m | Dislivello: 790 m (1700 m dalla Diga di Campo Moro)
Tempo di percorrenza: 3/4 ore
Periodo di Apertura: Luglio/Settembre
Posti letto: 48 posti
Gestione: Giancarlo “Bianco” Lenatti
Tel. +39 0342 454053
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Per avventurarsi al Rifugio Marco e Rosa (3600 metri), la struttura ricettiva più alta della Valmalenco, si parte dal Rifugio Marinelli, a sua volta raggiungibile partendo dalla diga di Campo Moro in circa 3 ore.
Lasciata l’automobile nell’ampio posteggio di Campo Moro, ci si abbassa in direzione del lago artificiale. Si attraversa il muro di contenimento fino alla casa dei guardiani e si scende sulla sinistra seguendo la strada sterrata che porta ai piedi dell’invaso. Qui si diparte sulla destra un sentiero che, passando lungo gli intagli del serpentino del Sasso Moro conduce ai rifugi Carate e Marinelli.
Il sentiero inizia con una prima parte molto ripida, che sale in mezzo al bosco. Dopo circa mezzora di salita il sentiero comincia a spianare e si procede per un lungo tratto quasi pianeggiante al termine del quale gli arbusti sono ormai rarefatti.
Ora inizia un tratto faticoso: bisogna infatti superare diversi dossi, meglio noti come “I sette sospiri”, che sembrano non voler far mai approdare all’agognata meta. Con diversi tornanti e diagonali tra pascoli di alta quota e pietraie, finalmente si raggiunge il Rifugio Carate (2662 metri, ore 1:30 ). Lo spettacolo più bello si ha quando si supera la sovrastante bocchetta e ci si abbassa verso sinistra, in direzione di un piccolo laghetto. Appare infatti il gruppo del Bernina in tutta la sua maestosità, specchiato nella piccola pozza: da sinistra si riconoscono le cime di Roseg, Scerscen, Bernina, Cresta Guzza e Argent.
Il sentiero che conduce al Rifugio Marinelli parte dal passo e si sviluppa inizialmente pianeggiante, passando sotto le pareti rocciose delle Cime di Musella, fino a raggiungere il torrente che scende dalla piccola Vedretta di Caspoggio. E’ molto triste pensare che solamente una trentina di anni fa, il ghiacciaio arrivasse fino a dove ora c’è un piccolo ponticello in legno che facilita il superamento del corso d’acqua. Ora la strada inizia a salire, sviluppandosi su pietraia, fino a raggiungere la sommità del dosso roccioso che ospita la capanna (2813 metri, ore 1:30 dalla Carate). E’ sicuramente la struttura più famosa della Valmalenco e anche una delle prime ad essere stata costruita, nel lontano 1880.
Per avventurarsi al Rifugio Marco e Rosa (3600 metri), dal rifugio Marinelli si segue il sentiero che sale su pietraia , alle spalle della capanna. Visto l’itinerario principalmente su ghiacciaio, è consigliabile una guida alpina.
Giunti al passo Marinelli Occidentale, inizia il ghiacciaio di Scerscen Superiore, che va superato diagonalmente in direzione nord fino a raggiungere lo sperone roccioso che ospita la capanna. Vi sono due possibilità per vincere quest’ultima asperità: seguire il canale nevoso con forte pendenza oppure affidarsi alla più solida ferrata che segue la balza rocciosa. Entrambe terminano davanti alla struttura ricettiva (3600 metri, ore 3:00 dalla Marinelli). Il rifugio Marco e Rosa conta di due costruzioni: quella bassa è la vecchia capanna, ora utilizzata come dormitorio supplementare, mentre quella a monte è di nuovissima costruzione e dispone di ogni confort.
Gestita dalla guida alpina Giancarlo Lenatti (Bianco), dispone di circa 100 posti letto, ed è utilizzata principalmente dagli alpinisti che salgono al Bernina per la via normale. La via di discesa avviene lungo il percorso di salita, oppure attraverso il giro delle Belleviste, lungo itinerario, di ampio respiro, che permette di gustare la maggior parte delle vette del gruppo e conduce a valle presso il Rifugio Bignami, sopra la diga di Campo Gera.
Fonte: waltellina.com | Autore: Luciano Bruseghini
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