Il Bivacco Baitèl dal Mónt è situato a 2606 m., in posizione leggermente sopraelevata, sulle sponda occidentale dell’omonimo lago.
Gruppo Montuoso: Alpi Retiche Occidentali (Italia)
Valle: Val Grosina
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[toggle title=”DIFFICOLTÀ” state=”opened”]
[mks_highlight color=”#ffff66″]E – Itinerario Escursionistico [/mks_highlight]
Itinerario che si svolge su terreni di ogni genere, oppure su evidenti tracce su terreno vario (pascoli, pietraie, detriti), di solito con segnalazioni. Possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppa a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Può avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi ne impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (cavi, scalette, pioli) che però non richiedono l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, ecc). Richiede un certo senso d’orientamento, una certa conoscenza ed e esperienza di ambiente alpino, allenamento alla camminata, calzature ed equipaggiamento adeguati.
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[toggle title=”ALTRE INFORMAZIONI”]
Località di partenza: Località Cascina del Monte
Quota di partenza: 2213 m | Dislivello: 650 m | Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti
Periodo di Apertura: mesi estivi previo contatto con la proprietà.
Posti letto: 6 posti
Gestione: Moto Club “”Trèla Pass”” di Livigno
Tel. N.D.
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[toggle title=”COME SI RAGGIUNGE”]
E’ stato costruito negli anni 70 con il contributo dei volontari del Moto Club Trèla Pass di Livigno che ogni anno l’ultima domenica di luglio vi organizzano una festa.
Il piccolo edificio dispone di due posti letto a piano terra e altri quattro su un soppalco raggiungibile con una scala a pioli; si tratta di semplici tavolati di legno senza materassi e coperte per cui per poterne usufruire è indispensabile quantomeno portarsi un sacco a pelo. Il baitello è inoltre dotato di: fornello con bombola, stufa economica, tavolo e sedie, stoviglie, cassetta di pronto soccorso. Servizi igienici in una piccola costruzione alla sinistra del bivacco mentre alla destra ci sono lavandini e piastre di cottura.
A Livigno prendiamo la strada per il Passo Forcola e il confine con la Svizzera. Usciti dall’abitato vediamo un cartello che segnala il passo a 6 km. Successivamente sulla sinistra troviamo un grande parcheggio contrassegnato dalla sigla P7 e vi lasciamo la macchina (m. 1940).
Seguiamo la strada in direzione della Forcola, fino alla prima curva verso sinistra, dove la lasciamo per prendere sulla destra una sterrata chiusa al traffico. I segnavia indicano con il percorso 191: Tröi de li Téa a ore 0.20, Lach dal Mónt a ore 2.20, Val dal Mónt.
Camminiamo quasi in piano con uno steccato sulla destra. Ignoriamo un sentiero con il segnavia 105 che si stacca alla sinistra.
Poco dopo raggiungiamo la casera bassa dell’Alpe Campaccio dove è possibile acquistare formaggi e altri prodotti dell’alpeggio. Un cartello informa che l’alpeggio è proprietà del comune di Bormio e si estende per 712,7 ettari da quota m. 1950 a m. 2800.
Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra ci sono un muretto a secco e dei paletti.
Raggiungiamo un ponte con il quale superiamo il torrente che scende dalla Valle del Monte (m. 1960). Un cartello segnala il pericolo di piene improvvise.
Subito dopo c’è un bivio dove i segnavia indicano diritto con il sentiero 151: Val dal Mónt, Cheséira dal Mónt a ore 0.50, Lach dal Mónt a ore 2.10; a destra con il sentiero 191: Téa da li Sc’teblína a ore 0.05, Tröi de li Téa a ore 0.15, Livìgn.
Proseguiamo diritto in salita. La strada ora è asfaltata. Alla destra ci sono alcune protezioni in legno.
Raggiungiamo una grande casa dove l’asfalto termina e proseguiamo in leggera salita verso sinistra su sterrato (m. 1970).
Di tanto in tanto troviamo una canalina di legno per lo scolo dell’acqua posta di traverso alla strada.
Dopo un tornante destrorso riprendiamo a salire (m. 1985). Attorno ci sono alcuni pini, larici e cembri.
Superiamo altri due tornanti.
Dopo un altro tornante sinistrorso, tagliabile con una scorciatoia, passiamo accanto ad un casello dell’acquedotto. Un cartello stradale vieta il transito ai mezzi non autorizzati (m. 2025).
Camminiamo con poca pendenza ma, subito dopo il successivo tornante destrorso, riprendiamo a salire. Attorno ora c’è un maggior numero di alberi.
Lasciamo a sinistra un ripido sentiero che si stacca e rientra dopo due tornanti.
Percorriamo poi un altro tornante sinistrorso tagliabile con un sentierino (m. 2060).
Proseguiamo con minore pendenza fino ad un tornante sinistrorso oltre il quale c’è un bivio (m. 2080).
Qui i segnavia indicano a sinistra con il percorso 151 la variante bassa più breve: Val dal Mónt, Lach dal Mónt a ore 1.50, La Cólma a ore 3.10; a destra con il percorso 152 la variante alta più lunga: Cheséira dal Mónt a ore 0.30, Val dal Mónt, Lach dal Mónt a ore 2.10.
Proseguiamo verso sinistra (vedi più sotto alla voce “variante alta” l’altro percorso).
Fatti pochi passi percorriamo una curva verso destra e proseguiamo con ben poca pendenza attorniati da pini cembri.
Terminati gli alberi, continuiamo quasi in piano con delle rocce alla destra mentre sull’altro lato giù in basso scorre il torrente emissario del Lago del Monte.
Presso un ansa della montagna percorriamo un tornante sinistrorso guadando un torrente (m. 2100).
Percorriamo una curva a destra e proseguiamo alternando tratti quasi in piano ad altri in leggera salita superando vari rivoli che attraversano il cammino e vanno a gettarsi nel torrente. Sovente ci accompagna la bella fioritura rosa del camenerio presente in abbondanza ai bordi della sterrata.
Troviamo sulla destra un breve muretto di contenimento (m. 2140) e, più avanti, un casello dell’acquedotto (m. 2155).
Un torrentello attraversa passando sotto alla strada.
Raggiungiamo una palina con vari segnavia che indicano davanti: Lach dal Mónt a ore 1.25, La Cólma a ore 2.40; a destra con il percorso 152: Cheséira dal Mónt a ore 0.15, Cheséira dal Campác a ore 1, Parcheggio P7 a ore 1.05; dietro: Cheséira dal Campác a ore 0.40, Parcheggio P7 a ore 0.45. In realtà questa palina andava sistemata più avanti, al ponticello dove le due varianti tornano ad unirsi. Infatti il sentiero indicato a destra qui scorre più in alto.
Frattanto siamo arrivati al livello del torrente e camminando in leggera salita raggiungiamo il ponticello dove ritroviamo la variante alta che scende dalla destra tra i prati (m. 2165). In fondo alla valle è visibile il Monte Garone.
Oltre il ponte giriamo a destra e riprendiamo a salire con un ampio sentiero fra erba e cespugli. Poi la pendenza aumenta.
Dopo esserci allontanati un poco dal torrente, ci avviciniamo nuovamente.
Saliamo in modo abbastanza ripido verso una gola nella quale scorre il torrente (m. 2245). Il sentiero però non entra nella gola ma gira a sinistra inizialmente in salita e poi in modo abbastanza ripido.
Superato un tornante destrorso (m. 2275) proseguiamo in salita con una palizzata in legno alla sinistra che protegge il sentiero da un eventuale smottamento.
Terminata la palizzata la pendenza aumenta.
Percorriamo una curva a sinistra seguita da un breve tratto in leggera salita (m. 2310). Ora alla destra il pendio è scosceso e il sentiero in alcuni punti è bagnato.
Troviamo infatti dapprima un rivolo che lo attraversa poi torniamo a salire e guadiamo un torrentello che scende dalla sinistra. Quasi in piano superiamo altri due rivoli e arriviamo al guado di un torrente più grande del precedente; anch’esso scende dalla sinistra presso un ansa della montagna (m. 2340).
Riprendiamo a salire. Il sentiero si divide in due tracce che si avvicinano e allontanano più volte. Seguiamo sempre quella alla destra, più agevole e contrassegnata dai bolli.
Dopo un tornante a sinistra camminiamo quasi in piano (m. 2390) e dopo il successivo, in leggera salita. Superiamo altri tornanti.
Le due tracce si incrociamo un’altra volta (m. 2415). Ora però notiamo che quella a destra con i bolli sale in modo diretto e ripido mentre quella alla sinistra in modo più dolce e con vari tornanti. Optiamo pertanto per quest’ultima. Ci abbassiamo di qualche metro per superare il letto in secca di un corso d’acqua e riprendiamo a salire inizialmente con poca pendenza.
Continuiamo in salita con vari zig-zag mentre il sentiero si divide in più tracce che si intersecano.
Vediamo che tra il sentiero che stiamo risalendo e l’altro che avevamo lasciato c’è un solco al centro del quale si erge un dosso sulla cui sommità è stata collocata una croce.
Proseguiamo sempre a zig-zag e con pendenza poco accentuata aggirando dalla sinistra il dosso (m. 2570).
Più avanti i prati terminano; ora camminiamo tra pietre e sfasciumi.
Ci spostiamo poi un poco verso destra. Con pochi passi scendiamo e risaliamo due volte per superare due piccoli valloncelli nel secondo dei quali scorre il torrente emissario del lago.
Subito dopo il sentiero si unisce all’altro che aveva aggirato il dosso dalla destra. Davanti c’è il lago e sulla sponda opposta vediamo il bivacco. Su di una palina alcuni segnavia indicano: Lach dal Mónt m. 2606; a destra: Baitèl dal Mónt a ore 0.05; a sinistra: La Cólma a ore 1.20, Sómp i Crap Néir a ore 1.40, Baitèl dal Gras di Agnégl a ore 2.
In piano iniziamo ad aggirare il lago verso destra. Percorriamo poi un tratto in posizione sopraelevata per tornare, poco dopo, al livello del lago.
Infine, con pochi passi in salita, raggiungiamo il bivacco.
Fonte: diska.it
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