La Val Masino

La Val Masino ha i suoi confini tra le montagne: stretta verso sud si espande e si ramifica; verso est e nord est nelle Valli di Sasso Bisolo e Preda Rossa e nella Val di Mello, ad ovest e a nord nella Valle dei Bagni e del Porcellizzo. La Valchiavenna è subito oltre la dorsale monte Spluga – Cima Barbacane, mentre la Val Malenco la si raggiunge superando i Corni Bruciati – monte Disgrazia e monte Sissone.

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La Val Masino ha i suoi confini tra le montagne: stretta verso sud si espande e si ramifica; verso est e nord est nelle Valli di Sasso Bisolo e Preda Rossa e nella Val di Mello, ad ovest e a nord nella Valle dei Bagni e del Porcellizzo. La Valchiavenna è subito oltre la dorsale monte Spluga – Cima Barbacane, mentre la Val Malenco la si raggiunge superando i Corni Bruciati – monte Disgrazia e monte Sissone. A Nord i confini nazionali delle alpi Retiche (dal Badile alla cima di Bondasca) dividono la Val Masino e l’Italia dalla Val Bregaglia – Svizzera. Dal fondo valle il punto di riferimento è l’abitato d’Ardenno anche se la Val Masino non è visibile nella sua globalità, al contrario, solo il torrente Masino dà la sensazione che a monte ci sia una grande vallata alpina. Essa nasce grazie alla glaciazione quaternaria che ha messo a nudo il terrazzo alpino e le bellissime valli granitiche che lo circondano. La Val Masino è la prima valle di sponda retica della Valtellina sulla destra orografica dell’Adda, appena oltre la Culmine di Dazio.

UNA LUSSURREGGIANTE VEGETAZIONE
La vegetazione è quella tipica del versante retico con ricco sottobosco di latifoglie, principalmente Castagno e Faggio. La zona umida della Valle dei Bagni ha permesso al Faggio di svilupparsi al meglio insieme all’Abete bianco. Salendo in quota ha il predominio l’Abete Rosso che verso le alte quote lascia il posto al pascolo alpino. Le vallate terminali, conformate ad anfiteatri dalle erosioni glaciali, sono esposte a forti escursioni termiche che favoriscono ampi cespugli di Rododendro e il diffondersi della prateria che lambisce le pietraie dei nevai in quota. La quota massima della vallata è rappresentata dal monte Disgrazia m. 3678.

UN PO’ DI GEOLOGIA
Geologicamente la valle si presenta suddivisa in due zone: a occidente con le strutture di ghiandone e diorite; ad oriente si trova invece il serpentino, non verde come quello della vicina Valmalenco ma ricoperto di una patina rossiccia per alterazione, che ha dato origine ai Corni Bruciati.

PAESI E FRAZIONI
La valle è collegata grazia alla strada statale 404 che si dirama dalla Strada Statale 38 all’altezza di Ardenno – Masino. Il tratto iniziale di strada è circondato dal selvaggio ambiente naturale modellato dal torrente Masino. Ponte del Baffo è il primo nucleo abitato che si incontra ma insieme a Cevo non fanno parte del territorio del Comune di Val Masino. Tocca a Cataeggio fare gli onori di casa. Qui dopo lo stretto passaggio tra le due ali di case, la vista spazia maggiormente. Il paese è oggi collegato, per sviluppo urbano, alla frazione di Filorera dalla quale si può deviare per la Valle di Sasso Bisolo e Preda Rossa. Superato Filorera ecco apparire con la sua immensa mole il Sasso di Remenno, meta classica per gli amanti dell’arrampicata. Proseguendo oltre si giunge all’abitato di San Martino.

TRA ALTE CIME E NEVAI
Qui la valle si mostra nella sua interezza mostrando insieme ai suoi verdi pascoli anche i suoi anfiteatri alpini e le vette granitiche che hanno segnato la storia dell’alpinismo moderno. Il piano della Zocca fa da viale all’abitato di S. Martino. Alle sue spalle verso E si apre la bellissima e pianeggiante Val di Mello, mentre verso N si raggiunge la Valle dei Bagni dove confluiscono le Valli di Merdarola, del Ligoncio e del Porcellizzo. La strada continua verso i Bagni. A bordo strada si possono osservare anche alcune cave di granito, mentre la carrozzabile si snoda tra tornanti avvolti prima dai boschi di abeti e larici e poi da quelli di faggio. Ormai si è giunti ai Bagni. Qui la strada carrozzabile termina ma appena superato il ponte, si incontra la strada che porta alla fonte d’acqua termale famosa fin dal XVI secolo. Da qui dipartono i sentieri che portano in quota verso il Rifugio Omio (2108 m.) e Rifugio Gianetti (2534 m.) e prende il via il Sentiero Roma, l’Alta Via della Val Masino.

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TUTTI I RIFUGI DELLA VAL MASINO
Rifugio AllieviRifugio Luigi GianettiRifugio Luna NascenteRifugio MelloRifugio Antonio OmioRifugio Cesare PontiRifugio RasegaRifugio Scotti | Rifugio Alpe Granda | Rifugio AlbignaRifugio VoltaRifugio Sasc FuràRifugio ScioraRifugio BresciadegaRifugio Il BiondoRifugio L. Brasca | Capanna del Forno

TUTTI I BIVACCHI DELLA VAL MASINO
Bivacco KimaBivacco A. ManziBivacco Molteni-ValsecchiBivacco A. RedaelliBivacco RonconiBivacco Bottani-CornaggiaBivacco Odello GrandoriBivacco RauziBivacco C. SempioneBivacco Carlo PedroniBivacco Carlo ValliBivacco Primalpia



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